Ci risiamo, l’ ennesima strage di civili da parte delle forze di “liberazione” occidentali.
Qualcuno riesce a convincermi che c’ è qualche differenza fra i kamikaze musulmani e i nostri partigiani che tanto festeggiamo il 25 aprile?
Non sono, forse tutti e due combattenti per la liberazione della loro terra occupata da eserciti stranieri?
Quale differenza c’è fra i talebani afgani che vogliono la loro terra libera dallo straniero e i partigiani italiani che volevano la loro terra libera dallo straniero?
I partigiani italiani che sono morti in azioni suicide sono eroi, i partigiani afgani che muoiono in azioni suicide sono terroristi.
Quindi, dobbiamo avere il coraggio di chiamare le cose con il loro nome:o i partigiani di tutti i paesi e di tutte le razze sono combattenti per la libertà, oppure sono banditi, ma tutti, non solo qualcuno perché è di un’ altra razza e un’ altra fede.
Adesso, anche noi italiani siamo diventati truppe di occupazione.
Le missioni di pace, non uccidono donne e bambini, neppure per disgrazia o tragica fatalità; non c’è tragica fatalità nella pace, non ci sono cadaveri nella pace, non ci sono armi nella pace.
Allora, cosa fanno i nostri soldati armati fino ai denti in terra straniera?
Quousque tandem abutere, “politicanti di merda”, patientia nostra?
Come tante pecore, abbiamo seguito il “grande imbecille” Bush nell’ invasione dell’ Iraq con un pretesto falso e fabbricato ad arte dalla CIA, ma noi da bravi servi, siamo andati a farci ammazzare a Nassyria, ritornando eroi nelle bare.
Siamo andati a bombardare le popolazioni balcaniche che stavano sterminando i musulmani, poi non vogliamo i musulmani a casa nostra.
Siamo andati in Africa per poi scappare come conigli quando un gruppo di partigiani si è messo a sparare per riprendersi la sua terra.
Abbiamo soldati in armi in tutte le parti del mondo che occupano terre straniere, ed abbiamo ancora il pudore di chiamarci democratici?
Se non ricordo male, democrazia significa il governo del popolo da greco δήμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ma del popolo della nazione, non di un popolo invasore.
mercoledì 6 maggio 2009
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