mercoledì 25 agosto 2010

Non si prende solo ciò che fa comodo


Questo post vuole essere un' altra interpretazione di quanto scritto qui:
Non ho capito bene il tuo punto di vista.
Io sono assolutamente convinto che delle cose in cui si crede, o si prende tutto o si prende niente, è una questione di coerenza ed onestà.
Non mi puoi dire che 2/3 dell' umanità soffre, muore di fame e di malattie senza che, di tutto queste tragedie si identifichi un responsabile, poi, per tutto ciò che è bello (e che i poveracci che muoiono di fame dovrebbero apprezzare) un merito lo troviamo, e guarda caso è un Dio.
Fammi capire, per tutta la m…. di cui parli non è colpa di nessuno, per quelle quattro cose belle che ci sono è merito di Dio?
Beh, o il tuo Dio si assume tutte le responsabilità di ciò che succede sulla terra, o non ne accampi alcun merito se qualcosa di bello e di buono c' è e succede.
Io sono un uomo e me ne vanto, e sicuramente sono più buono e coerente del tuo Dio, e se non è d'accordo, lui sa dove trovarmi, potrebbe telefonarmi ed invitarmi a bere una birra, ma non credo succederà mai, perché non è mai accaduto che una fantasia dell' uomo invitasse qualcuno a bere.
Non ti invidio, come uomo mi dispiace che tu e tutti gli pseudo fedeli (lo sai che tutti più efferati mafiosi sono devotissimi ai santi e alle madonne?) non bastiate a voi stessi, ma abbiate un assoluto ed oscuro bisogno di inventarvi qualcosa che non potete capire per alleviare la vs. coscienza dal rimorso per i vs. delitti.
Qualcuno più furbo ha messo in giro una superba rappresentazione, per sua sete di potere (vedi quel volpone di Paolo), per mania di protagonismo, per disonestà intellettuale, convinto(ed a ragione) che qualche disperato che non avesse più nulla da perdere, neanche la vita, potesse credere che tutte le sue sofferenze, privazioni, torture, ed inevitabile morte fra atroci tormenti, fosse la salvifica volontà di qualcuno, mai visto né conosciuto nominato Dio.
Vanna Marchi insegna che la madre degli ingenui è sempre incinta e che c' è una miriade di persone disposte a pagare e tanto,per una nuvoletta nel paradiso della fantasia.
Ma la domanda che tutti dovrebbero porsi è:"a chi giova un Dio?"
"chi trae vantaggio dalle paure degli uomini?"
"chi si arricchisce vendendo un Dio?"
Ecco, quando voi fedeli comincerete a rispondere a queste domande, forse ne sorgeranno delle altre che, per ora, non avranno risposta, ma domani…
Domani, gli uomini sapranno, domani, come oggi gli uomini hanno domato il fuoco, hanno imparato che i fulmini sono fenomeni atmosferici con cause ed effetti ben precisi e prevedibili, che il tuono non è la voce di Dio…
Oggi, quelli come me possono solo predicare nel deserto, perché non vi è più sordo di chi non vuol sentire e più disperato di colui che ha bisogno di credere in ciò che non esiste.

martedì 24 agosto 2010

Oggi

Oggi, scriverò, tanto per cambiare di morti ammazzati.


 

Oggi, vorrei dire che mi dispiace per i nostri soldati morti in Afganistan, in Iraq e in altri paesi del mondo dove sono andati ad esportare la nostra democrazia.


 

Ma la democrazia, non si può esportare, essa è parte integrante del popolo a cui appartiene, è nella mente dei governanti illuminati, è nel cuore dei cittadini.    


 

Allora, mi chiedo perché, un esercito di paesi "democratici", invade, in armi, un altro popolo sovrano per defraudarlo dei suoi diritti, del diritto di gestire il potere.


 

L' ombra della politica, e delle lobby di potere economico, si allunga su tutto ciò che è marcio, depravato, su tutto quello che può non far pensare ai rispettivi popoli lo stato di degrado in cui versano grazie ai politicanti che vorrebbero determinare le sorti di altri popoli sovrani.


 

Allora ben vengano le azioni contro l' invasore, ben vengano gli eroi partigiani che con coraggio e determinazione combattono per liberare la loro patria dagli eserciti stranieri.


 

Come ebbi già a dire in un precedente commento a fatti di sangue in giro per il mondo, ha fatto più morti il "fuoco amico" che anni di feroce dittatura, teocratica o meno.


 

L' America deve convivere con un lago di sangue, dei suoi "eroici" marines, ammazzati senza alcuna ragione, in paesi che non li hanno chiamati (50.000 in Iraq), che non li vogliono, che li massacrano… e, a ragione, dico io, perchè anch' io, che sono un uomo pacifico, mi arrabbierei moltissimo se un perfetto sconosciuto, in divisa, armato di tutto punto, venisse a casa mia, e, dopo aver sfondato la porta a calci, mi dicesse, con il fucile puntato alla mia testa, che è venuto a liberarmi…, ma da che cosa?, da chi?...


 

Alla luce di questi ragionamenti, mi sento di dire:

"lunga vita ai ribelli Afgani, lunga vita e feconda vittoria ai guerriglieri Irakeni".