sabato 19 settembre 2009

Eccoci di nuovo

Un altro “vile attentato” ha scosso l’ Afganistan e ucciso 6 “portatori di pace”.
L’
ennesima strage che sta insanguinando la martoriata terra afgana.
Le televisioni hanno dato la notizia definendo “vile attentato” l’ azione partigiana dei talebani contro le truppe che occupano il loro paese, la loro patria.
Personalmente sono stufo di ascoltare le stronzate che politicanti in malafede e cittadini piagnoni continuano a proferire sul piccolo schermo, che è diventato una sorta di cassa di risonanza per tutte le cazzate che si fanno nel nome della democrazia.
Sono stufo di sentire che tutti i morti sono eroi, che sono andati a portare la pace in un paese martoriato dalla mancanza di libertà…
Ma di quale libertà stiamo parlando? Di quella afgana o di quella americana? Di quella del dialogo e della diplomazia o di quella dei fucili e dei “lince”.
Se qualcuno venisse a casa mia con un fucile in pugno e la occupasse, dicendomi che mi sta portando la pace e la democrazia, mi incazzerei anch’ io come sono incazzarti i talebani.
Non mi interessa se a sostenerli c’ è Al Quaeda, ci potrebbe essere anche il vaticano che non farebbe alcuna differenza.
Oggi l’ Italia piange i suoi caduti, morti in una guerra mai dichiarata e, ufficialmente, voluta da nessuno, ma in realtà, voluta dal “grande imbecille americano” per coprire tutti i suoi errori e la sua stupidità; parlo, naturalmente, di J.W.Busch e noi, da bravi cagnolini, gli siamo andati dietro scodinzolando a farci ammazzare senza neanche sapere perché.
Complimenti alla democrazia, alla libertà di morire per niente, per qualcuno che non ci vuole, che è convinto,ed a ragione, che la sua terra è stata invasa da eserciti stranieri che non hanno chiamato, che non sapevano neppure potesse esistere l’ assurdità di una “occupazione per imporre la democrazia”.
E pensare che c’è ancora chi crede che il nostro esercito sia in giro per il mondo in
missioni di pace armati fino ai denti.